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Lenti oftalmiche, quando usarle e come scegliere tra monofocali degressive e progressive

Cosa sono le lenti monofocali, degressive e progressive? Ecco come sapere quali scegliere tra le due tipologie e a chi siano adatte.

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Cosa sono le lenti monofocali, degressive e progressive?

Vedere bene, nonostante difetti visivi, è un’opportunità determinata da una serie di elementi. In primis, naturalmente una buona salute della visione, visite oculistiche regolari, occhiali su misura, personalizzati non solo nella scelta della gradazione, ma anche di qualità e caratteristiche delle lenti, persino materiale e taglio sono decisivi. Le lenti correttive migliorano vista, benessere visivo e vita. Il miglioramento di quest’ultima è diretta conseguenza delle altre.

Oggi gli occhiali con lenti monofocali sono molto diffusi, ma cosa sono e a chi sono adatte?

Si tratta di lenti dotate di un solo potere diottrico, ovvero permettono di correggere la visione in lontananza o ravvicinata. In pratica sono destinate alla cura di ametropie semplici, ad esempio miopia, ipermetropia e astigmatismo che sono tra i disturbi più comuni.

Gli occhiali che montano lenti monofocali non servono solo a rettificare un difetto visivo, ma possono essere molto utili, se non indispensabili, per perfezionare la propria visione senza sforzare gli occhi in determinate circostanze. È il caso dell’affaticamento oculare causato dall’esposizione ripetuta alla luce dannosa, come la luce blu dei device di computer, tablet e cellulari a cui molte persone sono esposte quotidianamente e per tante ore, la luce del sole o anche quella delle lampade a led.

Insomma, in base al proprio stile di vita gli occhi possono risultare stressati, pertanto lenti monofocali schermanti, anche neutre, tendono a ottimizzare le condizioni visive e a consentire una visione più nitida e contrastata. Significa avere un occhio di riguardo per gli occhi!

Non esiste solo il tipo di lente monofocale proprio perché le caratteristiche di visione sono differenti da soggetto a soggetto.

Parliamo anche di lenti progressive e degressive.

Quali sono le principali differenze tra lenti monofocali, degressive e progressive?

A chi sono adatte le une e le altre? Come sceglierle?

Lenti progressive

Le lenti progressive, chiamate anche multifocali, risalgono a pochi decenni fa e da allora rivoluzionano il settore ottico e agevolano la vita di chi calzi una montatura con queste lenti specifiche. Vantano il duplice vantaggio di permettere la visione sia in lontananza, sia da vicino e a media distanza, insomma una visione completa degli spazi. Con una sola tipologia di lente si correggono più difetti riscontrati nella stessa persona, ad esempio miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. In generale un miope over 40-50 può anche soffrire di presbiopia, quindi non è affatto inusuale che indossi lenti progressive per i due problemi. È una soluzione all in one, pratica, confortevole, evita di dover acquistare due occhiali – con relativa doppia spesa – e di doverli alternare per riuscire a vedere bene.

Inizialmente, la lente progressiva può creare un po’ di fastidio nel passaggio dalla gradazione-vista in lontananza a quella ravvicinata, ma è solo questione di abitudine che si acquisisce in poche ore o pochi giorni al massimo. Inoltre, le nuove tecnologie disponibili consentono una maggior fluidità tra le due gradazioni presenti sulle lenti evitando l’effetto “nausea da onda” che può creare il repentino stacco tra diverse gradazioni.

Lenti degressive 

Le lenti degressive, definite anche office, offrono una visione ad una distanza intermedia e, di solito sono utilizzate per la lettura, sia di libri, sia di device.

Hanno una buona profondità di campo visivo che raggiunge ca.1m e sono perfette per svolgere lavori manuali come cucire, dipingere, lavorare al computer muovendo gli occhi dalla tastiera al monitor e non solo.

Alcune lenti possono essere personalizzate con un’estensione del campo visivo fino a qualche metro in modo da facilitare la vita a chi le indossa. Si pensi, ad esempio agli impiegati addetti al front office, allo sportello, che, magari vogliono spesso lo sguardo al computer e all’utente dirigendolo, così a pochi centimetri e a pochi metri di distanza quasi contemporaneamente. In tal modo la messa a fuoco è precisa e agevole, non c’è forzatura nella visione ravvicinata e meno ravvicinata. È tutto più naturale e fisiologico.

In conclusione, qualsiasi sia il difetto visivo, o i difetti visivi, individuati c’è una soluzione a portata di mano, funzionale, concreta, da adottare senza stravolgere la propria vita.