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Fotofobia: cos’è, come affrontarla e quali filtri applicare alle lenti

Soffri di fotofobia? Anche un lieve disturbo del genere può invalidare molto la quotidianità ed è importante preservare il benessere visivo con lenti che schermino abbagliamento e riverbero della luce. Scopri quali fattori protettivi usare.

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Mai sentito parlare di fotofobia? È una condizione abbastanza diffusa tra la popolazione europea e si manifesta con una ipersensibilità alla luce, naturale o meno che sia. È indipendente da eventuali difetti visivi.

Di solito si presenta quando la luce è più intensa rispetto a quella a cui si è abituati o si tollera, ad esempio una giornata molto soleggiata, un fascio di luce diretto, il riverbero del sole sulla neve o sui sassi in spiaggia, insomma le occasioni non mancano. Non è da sottovalutare anche perché in alcuni casi si palesa con emicrania, eccessiva lacrimazione, congiuntivite, contrazione delle palpebre, dolore oculare.

In assenza di particolari patologie (calazio, glaucoma, meningite, cataratta) associate o associabili a forme gravi di fotofobia, quando è lieve si tratta di un disagio arginabile tramite un buon fattore di protezione delle lenti per curare la propria visione.

Quest’ultimo si attesta tra 0 e 4 dove 0-1 sta per filtro trasparente o, comunque chiaro, 2 identifica un filtro medio, 3 uno molto scuro e 4 ancora di più.

La scelta varia a seconda delle proprie esigenze e del fastidio provocato in presenza di luce forte. Un fattore pari a 1 o 2 è indicato per bassi livelli di luminosità, mentre nei periodi estivi o per chi pratica sport montani può essere utile un fattore più elevato con lenti scure. La colorazione delle lenti può rappresentare un valido aiuto per gli ipersensibili alla luce.

Colore giusto per le lenti degli occhiali

Gusti personali a parte, variazioni cromatiche delle lenti possono aiutare a lenire il problema della fotofobia. Vediamo quali colori risultino più adatti. Le tinte sono molteplici e questo è un bene perché viene preservato anche l’aspetto estetico.

Le più comuni sfumature sono 6:

  1. verde
  2. marrone
  3. grigio
  4. verde
  5. giallo
  6. rosso

Si tratta di colori che aumentano il contrasto visivo sebbene, ovviamente alterino un po’ la reale percezione cromatica di ciò che si osserva.

Il verde è un colore che viene spesso usato per lenti o per luci di una stanza in cui il soggetto ipersensibile trascorre molto tempo, ad esempio il proprio ufficio. Questo perché non induce fotofobia. Indicato per gli ipermetropi.

Il marrone è suggerito soprattutto ai miopi.

Il grigio, in media, viene consigliato a individui dagli occhi chiari.

Il giallo agevola la visione in situazioni nebbiose come nel caso in cui si guidi in una giornata con scarsa visibilità dovuta a specifiche condizioni atmosferiche.

Il rosso risulta riposante e, quindi può essere adatto la sera o quando ci sia neve perché perfeziona la profondità visiva. Insomma, ad ognuno il suo colore.

Fotofobia: lenti fotocromatiche e polarizzate 

Per contrastare la fotofobia si può optare per altri tipi di filtri per i propri occhiali che, non necessariamente devono essere graduati perché anche chi non ha difetti visivi può soffrirne e indossare occhiali con lenti neutre. Le fotocromatiche possono essere un’altra valida soluzione. Sono lenti che cambiano colorazione in base all’intensità della luce. Diventano scure all’aperto e tornano alla colorazione originaria al chiuso. Il tempo di passaggio da una colorazione all’altra dipende dalle lenti stesse, alcune si scuriscono e schiariscono in pochi secondi.

Gli occhiali, correttivi e da sole, dotati di lenti polarizzate possono essere calzati per proteggere la visione dai riflessi di luce derivanti da acqua, sabbia, neve e ogni altra superficie riflettente. Indicati contro l’abbagliamento e il riverbero sono trattati con un filtro definito polarizzatore che contrasta molto bene la visione, esalta la percezione cromatica e scherma i raggi propagati da direzioni diverse da quella lineare. In maniera semplificata, la polarizzazione “ritocca” l’orientamento delle onde luminose. 

Tutti i filtri, ognuno in maniera diversa, sono tesi a migliorare la visione, e la vita, delle persone, a ridurre l’affaticamento dovuto allo sforzo di dover compensare abbagliamento, riverbero, fastidi vari derivanti da una forte esposizione alla luce.

Selezionare il filtro o i filtri più in linea con i propri bisogni è un compito importante da svolgere con l’assistenza del proprio oculista e del proprio ottico di fiducia. Niente fai da te. L’improvvisazione non è contemplata. Vedere bene significa anche vivere bene.